Progetto selezionato nell’ambito della open call INVERNARIO – il futuro della terra vivrà “un’invincibile estate”: cosa salveresti del mondo come lo hai conosciuto per consegnarlo alla generazione del 2150? e perché?
A cura di LE OFFICINE – spazio dedicato.
Ho immaginato di ritrovare la registrazione dell’ultimo giorno di vita del sistema di Alphaville, uno spazio governato da Alpha 60, una forma di intelligenza artificiale e autoritaria.
Alpha 60 pensato come sofisticato sistema per il controllo delle masse, operava tramite la diffusione di immagini ad alta definizione le quali, sovrapponendosi alla realtà, erano in grado di sostituirsi ad essa. Alpha 60 come strategia del consenso si serviva delle impressioni per creare duplicati di identità delle persone che agivano per conto di esse, questo nel tempo aveva generato nei cittadini di Alphaville disturbi della memoria, disturbi della sfera sensoriale ed emotiva , disagio, confusione e ne aveva fatto esseri quasi perfettamente senzienti. Di quando in quando, errori di sistema facevano affiorare la realtà deteriore sottostante, ma erano bug rapidamente riassorbiti. L’arrivo dell’agente Lemmy Caution ad Alphaville, in missione sotto il nome di Johnson, però porta l’intero sistema verso il collasso e apre lo spiraglio per la liberazione dei suoi cittadini. La prima a riconquistare coscienza è Natacha VonBraun di cui Lemmy Caution si innamora a prima vista.
Quello che rimane dell’ultima giornata di Alpha 60 sono una serie di fotografie realizzate dal Censorship Office su cui sono riportati frammenti di dialoghi e pensieri, in cui sono stati tracciati segni di omissione per i vocaboli proibiti in quanto anche le immagini registrate venivano poi a loro volta immesse nel flusso della Grande immagine totale.
Day for night costituisce una personale riflessione sulla fotografia e sulle immagini in generale, intese come sistemi simbolici complessi, che se strumentalizzati, possono coercitivamente condurre una intera collettività a vivere in uno stato illusorio. Solo la consapevolezza unita all’amore possono ridare senso e dignità all’esperienza terrena. Day for night si ispira liberamente al fanta-noir Missione Alphaville che J.L.Godard diresse nel 1965 ambientando la pellicola nella periferia di Parigi . Io ho usato modellini di plastica che ho collocato in scenari reali fotografati principalmente nel quartiere milanese della Bicocca. Le riprese sono state realizzate tutte in orario diurno, mentre le riprese del film sono state effettuate principalmente in notturna e ho ottenuto quello che cinematograficamente si chiama’effetto notte’ o day for night, tramite post- produzione.