Tra il 2020 e il 2021, in piena pandemia, l’autore s’è rifugiato tra Capo Pecora e Scivu, in una delle zone più selvagge e inaccessibili della costa occidentale della Sardegna. E in quel momento di assoluto isolamento ha sentito accanto a sé la muta presenza della pietra: Nuda e viva. Presentata come una sequenza di stone portraits in bianco e nero, la mostra è il resoconto di un cammino visionario attraverso le straordinarie formazioni di granito emerse in epoca cambriana (600 milioni di anni fa), che nel corso dei millenni sono state modellate dall’acqua e dal vento a immagine e somiglianza del mondo vivente.
Curata da Roberta Vanali e prodotta dal Centro Fotografico di Cagliari di Cristian Castelnuovo, Nuda e viva è accompagnata da una scheda scientifica curata da geologi dell’università di Cagliari.