Le suole consumate delle nostre scarpe raccontano lo spostamento da una casa all’altra, da una famiglia all’altra, da una macchina all’altra.
Il fumo che imbrunisce i tessuti dei nostri polmoni, ad ogni boccata, racconta la nostra identità formatasi in spazi che occupiamo con la nostra presenza nei bar, dove lasciamo stipendi mance dignità ed anche parti di noi. L’inchiostro sotto la nostra pelle racconta più di quello che la voce riesce ad
esprimere.
Ci basta poco per sentirci a casa: una giornata al mare, innamorarsi di gente conosciuta la sera stessa, le grida di gioia dei nostri amici e delle nostre amhe allo stadio… basta poco per non sentirsi più a casa.
Gli stadi si svuotano, i tatuaggi sbiadiscono, gli amori cambiano volti.
Nei quartieri dove siamo cresciuti la gente viene sgomberata, le istituzioni pensano a rifare l’asfalto e ci si accorge che alla richiesta di spazi di aggregazione la risposta è sempre la stessa.
Per questo le case nostre non hanno mura perché sappiamo che vengono giù più facilmente di quanto possiamo aspettarci.
Il nostro territorio è circondato dal mare, saremo sempre pronti a salpare perché, dall’altra parte della costa, c’è una nuova casa che ci aspetta.
Collettivo Tizzoni è:
Alessandro Daversa @localz__only
Mirko Ostuni @mirkojira
Lorenzo Caleca @poesianellestrade
Raffaello Iacovazzi @ricovero_coatto