Una mostra-ritratto dedicata all’artista Pietro Ghizzardi, in cui le immagini sono il risultato dell’accostamento – per contiguità di significato e/o assonanza di suggestioni –  di fotografie personali dell’autore, di particolari dei suoi dipinti, di frasi (da me trascritte con una grafia volutamente molto vicina all’originale) tratte dai suoi scritti Mi richordo anchora e A lilla – quatro pietre in mortalate e di spazi e dettagli della sua casa (oggi divenuta Casa Museo) attraverso i quali ho conosciuto l’uomo ed approfondito l’autore, incuriosendomi ed affezionandomi ad entrambi.

Vorrei che ogni immagine raccontasse un aspetto della complessità che mi ha colpito di Pietro Ghizzardi e che ho ritrovato nelle sue opere, sia scritte che dipinte, sempre in modo originale e personalissimo, e nei ricordi raccolti da chi gli ha voluto bene.

La vita dell’autore, come si evince in primo luogo dai suoi scritti, non è stata indubbiamente agiata e confortevole, molte sono state le difficoltà che Pietro ha dovuto affrontare, dal punto di vista economico ma anche da punto di vista sociale e relazionale e numerosi sono i momenti bui che lui stesso descrive; ciononostante la sensazione prevalente e che riassume, come un insegnamento, questa mia esperienza di approfondimento e confronto con l’Autore, riguarda il suo inestinguibile amore per la vita e l’arte, come un’INVINCIBILE ESTATE, che si è manifestato da una parte nell’osservazione e nell’apprezzamento, a tratti quasi una celebrazione, degli aspetti positivi del proprio vissuto, ma anche nella valutazione sempre partecipe, a volte duramente critica, della contemporaneità, dall’altra nella capacità e nella volontà di proseguire nel coltivare molteplici forme espressive, sviluppando diverse potenzialità linguistiche.

Grazie a Lucia ed a Giulia di Casa Museo Ghizzardi, a Boretto (RE), che mi hanno permesso di fotografare a lungo stanze, dipinti e disegni, album fotografici, di consultare opere che non conoscevo e di ascoltare quei ricordi affettuosi ai quali ho già accennato, con grandi disponibilità, accoglienza e competenza.

Erika Sereni

 

Le arti – poesia, scrittura, pittura, scultura, per citare quelle praticate da Pietro Ghizzardi – vanno sempre oltre le intenzioni dell’autore, è il loro meraviglioso destino e il loro portato di emozioni e riflessioni è lievito per nuove visioni dei giorni dell’umanità. Il genio artistico talora sgorga in modo anarchico, emerge senza tenere conto dei percorsi convenzionali della Storia e della Cultura, talvolta sembra procedere a ritroso ma sorprendentemente si proietta sempre ed irrimediabilmente in avanti nel tempo, creando nella contemporaneità sgomento e incredulità. Questo è stato il caso Ghizzardi. Un quieto sovversivo che l’obbiettivo discreto e curioso di Erika Sereni ha colto con delicatezza e sensibilità esplorando silenziosamente la Casa Museo Pietro Ghizzardi a Boretto, luogo di storia e memoria artistica e personale, familiare. Il lavoro fotografico di Erika ci restituisce attraverso la narrazione composita che nasce dalla giustapposizione di fotografie personali dell’artista, delle sue opere pittoriche, degli oggetti appartenuti alla sua quotidianità, dei brani tratti dai suoi manoscritti, il ritratto dell’uomo prima ancora che dell’artista. L’obbiettivo di Erika Sereni ne svela così, attraverso una serie di scatti intimi e suggestivi, la gentilezza d’animo, il desiderio incontenibile di esprimersi con la pittura e la parola ma anche la ferma volontà di conservare alcuni valori fondativi della vita, come il rispetto per la natura e per le altre specie che popolano il nostro pianeta. L’opera di Ghizzardi è stata un’intensa dichiarazione di amore e di interesse per l’umano svelata in una ritrattistica ostinata nella ricerca dell’essenza di una verità che si faceva invenzione espressiva, oltre la durezza dei segni e le tinte umbratili della sua tavolozza, manifestazione di uno slancio e di una visione a lungo incompresa e a cui oggi riconosciamo le qualità di bellezza, vitalità ed energia. Tutta l’opera del nostro artista, a suo modo, è stata espressione di un’invincibile estate, di una tensione forte e inscalfibile verso la bellezza, verso l’alterità, verso la conquista di una voce a lungo negata, nonostante le difficoltà, la sofferenza, l’esclusione. Una tensione così radicata, così essenziale da superare anche l’inverno più rigido: una resistenza e una perseveranza da cui possiamo imparare molto, di cui possiamo (e forse dobbiamo) fare tesoro per attraversare gli autunni e gli inverni che verranno, continuando a sperare nel calore del sole che tornerà. Nei versi che chiudono la lirica di Camus che dà il titolo a questa edizione di Fotografia Europea è difficile non intravedere, in tralice, un’ombra di Ghizzardi: (…) che non importa /quanto duramente il mondo /vada contro di me, /in me c’è qualcosa di più forte,/ qualcosa di migliore/ che mi spinge subito indietro. Il lavoro di Erika Sereni ha il grande pregio di evocare tutto questo, liberandosi, ghizzardianamente, dai canoni imposti dal genere del ritratto fotografico comunemente inteso, approdando ad una narrazione autentica. Non possiamo che esserle davvero grate.

Lucia Ghizzardi

Giulia Morelli

 

Erika Sereni é Architetto e Fotografa e vive e lavora a Colorno (PR), svolgendo attività di progettista libero professionista.

Il suo progetto “via Roma n.16” é stato selezionato dall’Archivio Giovani Artisti di Parma, cui è iscritta dal 2007, per prendere parte alla XIV Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, svoltasi nel settembre 2009 a Skopje (Macedonia), ed é stato esposto nel Museo Nazionale della città.

Ha esposto progetti personali nel Circuito Off di Fotografia Europea Reggio Emilia, edizioni 2015, 2016 presso gli spazi di Via Roma, e 2018 e 2019, presso l’Archivio di Stato di Reggio Emilia.

Il progetto “UnaDuos” è stato selezionato nell’ambito di AthensPhotoFestival – luglio 2015, per l’esposizione nella sezione PhotoBook, presso il Benaki Museum di Atene.

Dal 2007 sono 31 le mostre personali realizzate ad oggi e 21 i progetti fotografici sviluppati.

Nel 2012 ha frequentato il Master di Fotografia Avanzata presso Istituto Europeo di Design, Milano.

Orario apertura

Lunedì

9.00-13.00

Martedì

9.00-13.00

Mercoledì

9.00-13.00

Giovedì

9.00-13.00

Venerdì

9.00-13.00

Sabato

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Domenica

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dal 7 maggio al 10 giugno 2022 inaugurazione: sabato 7 maggio dalle 16.30 alle 20.30 aperture straordinarie: sabato 14-21-28 maggio dalle 16.30 alle 20.30

Indirizzo & Contatto

Indirizzo

Archivio di Stato di Reggio Emilia, corso B.Cairoli n.6, 42121 Reggio Emilia

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