La finestra è una metafora perfetta della fotografia. E’ il fotogramma, la cornice del nostro sguardo fotografico, la feritoia dalla quale gustiamo il mondo, aperto il giusto grazie ai servigi dell’otturatore, da non lasciare soffocare. E’ un’apertura a doppio senso, bidirezionale, intrinsecamente relazionale, uno specchio semiriflettente che, mentre mostra in trasparenza proporzioni di realtà esterna, lascia intravedere pezzi della nostra interna, intima inconfessabile e forse altrimenti invisibile senza l’uso di uno strumento discreto e pudico, che si apre per il tempo di un battito di ciglia; brevi pulsazioni, il ritmo sincopato del respiro della nostra fotocamera, all’unisono con il nostro; una fessura sottile, da occhi semichiusi che ci consente di puntare lo sguardo sull’indicibile, sul mistero, sull’enigma impenetrabile della nostra appartenenza al mondo e a noi stessi.
Carlo Riggi