PROSPETTIVE TEMPORALI
“Nel cuore dell’inverno” – spunto di partenza tratto dalla citazione di Camus con cui si introduce la mostra – si potrebbe avvertire un senso di pesantezza e tristezza, quasi un’impotenza, una sorta di buio che attanaglia, come i corti giorni di quella stagione e il grigiore al quale spesso la si associa, sia in termini di stagione effettiva, ma soprattutto di condizione interiore. Eppure è proprio da questa “poca luce” che si deve coltivare la speranza di una rinascita, di un riaffiorare da questa condizione, partendo proprio dal proprio spazio-tempo di vita quotidiana, il luogo e il paesaggio che chiamiamo “Casa”, che ci rappresenta maggiormente e maggiormente ci rassicura. Le immagini proposte narrano di luoghi conosciuti, rassicuranti, rimandano ad esperienze associate a situazioni piacevoli o almeno desiderate, partendo proprio dalla propria dimensione più vicina, da luoghi familiari, da dove possiamo cominciare a cogliere un allargamento di prospettiva, una visione più ampia, non solo in termine ottico, ma soprattutto in termini allusivi di una speranza e di una ripartenza, richiamata dall’apparizione di colori da zone grigie e buie, – anche dopo mesi difficili causati dalla pandemia – e dove la voglia di rivivere prevale sul resto, e questa ricerca di speranza e di “estate dell’anima”, ci porta inesorabilmente a percepire di nuovo dentro di noi una vitalità che deve essere di nuovo Vita, rendendoci quindi la consapevolezza, positiva e necessaria, di “un’invincibile estate”.