Credo nel sole anche quando piove
“Imparavo finalmente, nel cuore dell’inverno, che c’era in me un’invincibile estate.” (Albert Camus)
Scrittore e filosofo del dopoguerra e Premio Nobel per la letteratura nel 1957, Camus è stato in grado di comprendere e descrivere la tragicità di una delle epoche più burrascose della storia del XX secolo, dall’ascesa dei totalitarismi al secondo dopoguerra, al concomitante inizio della guerra fredda.
Ma cosa intendiamo oggi per “invincibile estate”?
Noi studenti di 4ªA classico l’abbiamo interpretato come un luogo, un’amicizia, o qualsiasi cosa ci faccia sentire al sicuro; una situazione o un ambiente in cui possiamo tornare ogni volta che sentiamo il bisogno di conforto, un punto fermo nella nostra vita. Ma non solo: anche solitudine, evoluzione, realizzazione, sorpresa e altro ancora. Le risposte a questa domanda sono state tanto varie quanto le interpretazioni.
Con la voglia di metterci in gioco, abbiamo iniziato a ricercare la foto più adatta ad esprimere le nostre idee. Chi tra le case abbandonate, chi tra le persone e gli oggetti del proprio cuore, in poco più di un mese abbiamo riunito scatti completamente diversi gli uni dagli altri, collegati tra loro dal tema della mostra. Insieme abbiamo infine selezionato le immagini che più hanno catturato la nostra attenzione per ricavare il meglio di ognuno. Il nostro lavoro si potrà dire coronato dall’esposizione che avverrà all’interno del nostro liceo, tra quegli scaffali che per noi sono diventati quasi una nuova casa, lontano da casa.
Questo è ciò che è risultato: una macedonia di luci e colori che si amalgamano per dare vita ad un progetto che mostra un piccolo pezzo di ognuno di noi, in cui il visitatore forse rivedrà il sé adolescente.