Questo lavoro nasce da un’urgenza di sensibilizzazione sociale rivolta al tema dell’accessibilità; in questo progetto la mia attenzione è rivolta verso il linguaggio Braille che rende accessibile la lettura e la scrittura a persone ipovedenti e con cecità. Esso è un codice che si fruisce attraverso il tatto, tramite i polpastrelli delle dita; lo si trova collocato nei packaging di alcuni prodotti alimentari e medicinali, solitamente posto ai margini di questi contenitori, sovrapposto alle scritte o alle immagini stampate su di essi.
Il mezzo fotografico mi permette di isolare dal loro contesto questi segni e di trasformare la loro natura scultorea un’immagine fotografica di natura bidimensionale.
Solo in questo modo mi è possibile indagare l’essenza della loro nuova forma.
Questo lavoro è pensato per essere un modo differente di espressione riguardo il tema dell’inclusività di nuovi linguaggi che permettono di rendere accessibile la comunicazione e socialità a un pubblico più vasto.